lunedì 21 ottobre 2013

Le minacce di un coniglio.

E' evidente ormai da tempo, più precisamente da quando qualcuno voleva "darci un taglio" al fenomeno skateboard in città con una presa per il culo di skatepark, che questi poveri criminali siano diventati un tema scottante per le amministrazioni cittadine e per qualche residente in zona. Infatti l'agglomerato urbano di cui facciamo parte, a ridosso di una montagna, ci toglie molti dubbi sulla presenza della vasta gamma di animali che si posso trovare in giro, in questo caso parliamo di conigli.
Si perchè proprio oggi 21 ottobre 2013 abbiamo ricevuto delle minacce ma purtroppo non sono state firmate e questo ci impedisce di capire da chi siano partite e quale sia la tanta frustrazione che lo ha spinto a un gesto simile. "Come l'esperienza insegna, i più vili e codardi nel momento del pericolo si fanno tracotanti a parole e, con la lingua, assolutamente decisi."
Ebbene caro passante di professione, residente di zona, amministratore deluso dalla mal riuscita del grande progetto di fermarci, ufficiale, commerciante, ufo, cane, quercia, sanpietrino o chi cazzo tu sia sappi che se non sentiamo la municipale, i cc, la polizia non sentiremo neanche te, e sappi anche che se proprio non vorrai vederci più lì a skateare (ma dubito che ci riuscirai) rivolgiti ai tuoi politici del cuore e spingi anche tu a sostenere la causa si uno SKATEPARK nella tua città!!! Mi dispiace per quelli come te, ma fino a quando Rieti non avrà uno spazio dedicato allo skateboard per gli skateboarder (e non mettere in ballo la scusa della pista al parco di viale liberato) ci troverai sempre in giro a "devastare" le tue adorate opere pubbliche e ricorda anche di osservare meglio quando in zona ci si prepara ad adibire una bella fiera che porterà centinaia e centinaia di persone in città, perchè sarà proprio in quel momento che ti renderai conto di chi "devasta" le tue belle e adorate opere pubbliche!
Ah e la prossima volta la via di dove abito mettila corretta perchè altrimenti non mi troverai per rompermi il culo.
(L)

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